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Aggiornato il
:: 01.08.2003
 

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L'evoluzione delle linee tranviare di Trieste dalla massima espansione ad oggi.


L'inizio

Il 30 marzo 1876 viene inaugurata la prima tranvia a cavalli, sul percorso Boschetto-Portici di Chiozza. L'evento è motivo di vanto per la città, che apprezza questo nuovo mezzo di trasporto urbano solo un anno dopo Parigi e sei anni prima di Milano.

Nell'autunno dell'anno 1900 si inaugura la prima tranvia elettrica (dal deposito Margherita a Barcola). Due anni più tardi iniziano le corse della linea Trieste-Opicina (l'unica ancora in esercizio), e nel 1913 la prima linea tranviaria comunale collega la piazza Goldoni al rione di San Sabba.

Massima espansione

La massima espansione della rete si ha negli anni '30 del 1900. Nel 1934 sono 11 le linee tranviarie in servizio:

1. San Sabba - Cimiteri - via dell'Istria - San Giacomo - piazza Goldoni - Stazione Centrale

2. Boschetto - portici di Chiozza - piazza Goldoni - Gallerie - Broletto - Servola

3. Campo Marzio - Rive - piazza della Borsa - piazza Goldoni - portici di Chiozza - San Giovanni

4. Piazza Garibaldi - piazza Goldoni - piazza della Borsa - Rive - Campo Marzio

5. Piazza Perugino - via Conti- piazza dell'Ospedale - piazza Goldoni - via Dante piazza Dalmazia - via Udine - Roiano

6. Piazza Goldoni - via Carducci - piazza Oberdan - viale Miramare - Barcola

7. San Giovanni - portici di Chiozza - via Carducci - piazza Oberdan - Stazione Centrale

8. Roiano - Stazione Centrale - corso Covour - Rive - Campo Marzio

9. San Giovanni - Boschetto - portici di Chiozza - piazza Goldoni - piazza della Borsa - Rive - Campo Marzio - Campi Elisi

10. Via Severo - via Coroneo - via Milano - via Roma - Piazza della Borsa

11. Rione del Re - via Revoltella - via Piccardi - via Ginnastica - piazza Goldoni - Piazza Verdi

Il declino

Nel 1935 entra in servizio la prima linea filoviaria (da piazza Goldoni ). Da quel momento inizia il declino della rete tranviaria. La linea 4 diventa filovia ed i tram della 10 vengono rimpiazzati con i primi autobus.

Poi arriva la seconda guerra mondiale. Filobus e autobus non possono circolare per mancanza di pneumatici e benzina, ma i tram continuano a circolare. A causa dell'oscuramento, le motrici devono circolare la sera senza illuminazione e per migliorarne la visibilità vengono dipinte sulle testate delle striscie bianche, dando origine così ai tram con i "baffi bianchi".

Dopoguerra

La rete tranviaria ripristinata conta 9 linee:

1. Stadio - Stazione Centrale
2. Rotonda del Boschetto - Servola
3. Campo Marzio - San Giovanni
5. Piazza Perugino - Roiano
6. Piazza Goldoni - Barcola
7. San Giovanni - Stazione Centrale
8. Roiano - Campo Marzio
9. San Giovanni - Campi Elisi
11. Rione del Re - Piazza Verdi

Nel 1950 viene istituita la linea

4. Rotonda del Boschetto - Scalo Legnami

e le linee tranviarie notturne:

31. San Giovanni - piazza Goldoni - San Sabba
32. Rozzol - piazza Goldoni - Barcola
33. Barcola - piazza Goldoni - Campo Marzio
34. Campo Marzio - piazza Goldoni - Rozzol

Nel 1952 viene ristrutturata la rete: le linee 1, 5, 11 diventano filoviarie; 6 e 7 vengono unificate nella nuova 6 da San Giovanni a Barcola. Nel 1958 viene soppressa la linea 2, sostituita dall'autobus 29.<> Due delle quattro linee notturne diventano filoviarie e le tranviare cambiano percorso:

31. San Giovanni - piazza Goldoni - San Sabba
32. Barcola - piazza Goldoni - Campo Marzio

Intanto la rete dei trasporti urbani continua ad espandersi con nuove linee di autobus e filobus.

Anni '60

Nel 1961 le linee tranviarie attive sono 5:

3. San Giovanni - portici di Chiozza - piazza Goldoni - piazza della Borsa - Campo Marzio

6. San Giovanni - portici di Chiozza - piazza Oberdan - Barcola

6. Piazza Goldoni - piazza Oberdan - Barcola (solo estiva)

8. Roiano - Stazione Centrale - Rive - Campo Marzio

9. San Giovanni - portici di Chiozza - piazza Goldoni - piazza della Borsa - Rive - Campi Elisi

Tra il '60 ed il '65, sei motrici (443-448) vengono cedute alla STEFER di Roma e trasferite nella capitale.
Nel maggio 1966 le linee 3 e 9 vengono unificate nella 9 che viaggia però senza rimorchi. Restano solo i rimorchi della linea 6 che vengono ritirati dal servizio sul finire dell'estate, in settembre.
Sempre nel '66 si riduce il servizio sulla Trieste-Opicina (solo dalle 7 alle 19).

La fine

Nel 1968 chiude i battenti il deposito Margherita (adibito poi a cimitero filotranviario), cessa il servizio tranviario sulla linea 8, dopo un periodo in cui le motrici avevano circolato solo al mattino. Reastano solo il 6 ed il 9.

La sera del 30 dicembre 1969, alle 21.24 parte dal capolinea del giardinetto di Barcola l'ultima corsa del 6 (vettura 409). Poche le persone e bordo. Non resta, ancora per poco, che il 9.

Tre mesi più tardi, il 31 marzo 1970, esce di scena anche la linea 9. Alle 21.05 parte dal capolinea dei Campi Elisi l'ultima corsa. Ben tre vetture (430, 439 e 402) sono cariche di passeggeri che vogliono salutare così l'era tranviaria triestina.

Oggi

L'unico ricordo di quei tempi sono le rotaie che spuntano dall'asfalto consumato in vari punti della città e le tre motrici conservate al Museo Ferroviario presso la stazione di Trieste Campo Marzio.

In realtà c'è anora un tram che continua a sferragliare sui binari, è quello della linea suburbana Trieste-Opicina. Ma è una cosa diversa, è un simbolo della città, una linea unica nel suo genere che abbina la trazione tranviaria a quella funicolare.

Ogni tanto si torna a parlare di un prolungamento della linea dal lato cittadino, magari proprio lungo le Rive verso il Museo Ferroviario ma sono solo voci che si perdono nell'aria come lo sferragliare di un tram lontano nel tempo.

:: Fonti

Luca Coren


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